Il predicato
Definizione e funzione del predicato
Il predicato è l’elemento essenziale intorno al quale si costruisce la frase ed è sempre costituito da un verbo.
Il termine predicato deriva dal latino praedicare, “rendere noto, dire,annunciare”.
Esso, infatti, dichiara, rende esplicite le informazioni sul soggetto.
Soggetto e predicato sono strettamente legati da un rapporto logico e sintattico, di conseguenza concordano sempre tra loro nel numero e nella persona.
Il p. può indicare:
- Chi è il soggetto (lo identifica)
Luca è il compagno di banco di Elena.
- Che cosa fa il soggetto (quale azione compie)
Luca scrive una lettera.
- Quale azione ha subito il soggetto
Luca è stato eletto capoclasse.
- Una caratteristica, un modo di essere o uno stato d’animo del soggetto
Luca è felice.
- Una situazione in cui si trova il soggetto
Luca è in classe.
Una frase può essere priva di p., in tal caso viene detta frase nominale, in quanto formata solo da nomi o gruppi nominali.
Le frasi nominali vengono utilizzate nei seguenti casi:
- Quando il p. è ricavabile dal contesto della frase;
Vuoi un gelato? Sì (= Sì, lo voglio).
- In espressioni di saluto;
Tanti auguri! (Ti faccio tanti auguri)
- In espressioni di richiamo o comando;
Attento!
Silenzio!
- Negli slogan pubblicitari;
No Martini? No party!
I diversi tipi di predicato
Il predicato, in base alla forma, si distingue in predicato verbale e predicato nominale.
Il p. verbale è costituito da un verbo predicativo, capace cioè di informare sul soggetto, dando alla frase un senso compiuto.
Esso può essere costituito:
- Da qualsiasi verbo:
- Transitivo attivo (La professoressa corregge i compiti);
- Transitivo passivo (Il paese è stato distrutto dalla guerra);
- Intransitivo (Luca va a scuola);
- Riflessivo (Luca si lava).
- Dal verbo essere, usato con il significato autonomo di stare, esistere, trovarsi.
Luca è in Sardegna.
- Da verbi accompagnati dai verbi servili o fraseologici.
Posso andare al cinema con Luca?
Il p. nominale è costituito dall’unione di una voce del verbo essere con un nome o un aggettivo che si riferiscono al soggetto, precisandone una qualità, una caratteristica, una condizione.
Mio fratello è avvocato.
Nel p. nominale, la voce del verbo essere viene denominata copula e serve a collegare al soggetto, l’aggettivo o il nome cui si unisce.
L’aggettivo o il nome che accompagnano il verbo essere costituiscono la parte nominale del p., indicata come nome del predicato.
Fate attenzione: la parte nominale del p. può essere costituita da più parole.
Esempio:
Luca è un ragazzo sensibile.
Luca = soggetto
è = copula
⇒ P. nominale
un ragazzo = nome del p.
sensibile = attributo del nome del p.
Ora provate a svolgere questo test e buono studio!
Gabriella