Il racconto giallo

II Anno | 11 Ottobre 2017 | Tags:

Il racconto giallo è basato sulla narrazione di fatti (delitti, crimini) sui quali indaga un investigatore, rappresentato da un poliziotto o un detective, ma spesso anche da una vecchia signora, una scrittrice, da un qualsiasi personaggio dotato di acume e capacità di osservazione.

Perché questo genere si chiama come il colore?

In altri paesi viene chiamato poliziesco, mentre in Italia si chiama in questo modo a causa del colore scelto per le copertine dell’editore Arnoldo Mondadori che, nel 1929, pubblicò la prima collana di questo genere.

Ogni volta che spiego questo argomento porto sempre con me una vecchia copia di un racconto giallo per introdurre l’origine del nome ai miei alunni.

In tal modo si ha la percezione di “toccare” la materia e non risulterà più un’argomentazione astratta e noiosa.

Gli alunni osservano la copertina, leggono il titolo e iniziano a tempestarmi di domande o a dire di avere nella loro libreria questo o quel titolo.

Il giallo risulta uno dei generi più letti e apprezzati per il fascino dell’enigma, per le trame intrecciate, per i colpi di scena, la suspense, coinvolgendo totalmente il lettore che si immedesima anch’egli nel ruolo dell’investigatore.

Le caratteristiche del giallo

Il giallo è costruito su una struttura narrativa molto semplice che segue uno schema rigido.

Situazione iniziale C’è un enigma da sciogliere: una scomparsa, un furto o un delitto.
Sviluppo Viene compiuta un’indagine. L’investigatore raccoglie indizi, segue delle piste, annota gli alibi dei personaggi coinvolti, formula delle ipotesi sul movente.
Conclusione Con un colpo di scena inaspettato l’investigatore dimostra la colpevolezza del criminale. Porta le prove e ricostruisce la dinamica del delitto.

Personaggi, tempi e luoghi

Oltre all’investigatore nel racconto giallo troviamo:

  • La vittima che viene presentata solo all’inizio della narrazione;
  • L’aiutante, colui che collabora con l’investigatore;
  • I sospettati che rendono la trama più complessa;
  • Il colpevole che alla fine viene sempre smascherato!

I gialli si svolgono in epoche, passate o contemporanee, facilmente riconoscibili attraverso gli elementi che compaiono nel racconto.

I luoghi sono reali o verosimili, aperti o chiusi, la loro descrizione dà al lettore l’impressione di essere sulla scena, di partecipare all’indagine.

Le tecniche narrative

Il giallo può essere narrato in prima o in terza persona.

Si fa molto uso del discorso diretto e si utilizza un linguaggio spontaneo.

Tutto ciò serve a creare un’atmosfera realistica e a coinvolgere il lettore.

Importanti tecniche di coinvolgimento sono:

  • La suspense, cioè il colpo di scena, il finale a sorpresa;
  • Il flashback, cioè la tecnica del “racconto all’indietro” tramite la ricostruzione dei fatti già accaduti;
  • Il climax, cioè la rapida successione di fatti, carichi di tensione che portano alla fine della storia e alla risoluzione del caso.

 

Un finale a sorpresa, dunque!

Ma siete proprio sicuri?!

In realtà la soluzione del caso è stata sempre sotto ai nostri occhi e al termine della lettura chiudiamo il libro con il sorriso di quell’inattesa sorpresa e siamo subito pronti a una nuova ed emozionante indagine!

Seguite l’esempio di Poirot, il detective creato dalla famosa Agatha Christie, che abilmente scioglie complicati intrighi.

Io l’ho visto- disse Poirot- con gli occhi della mente si vedono molte più cose di quel che non si veda con gli occhi del corpo. Basta appoggiarsi indietro, nella poltrona, e chiudere gli occhi … 

 

Buona lettura, cari ragazzi!

Gabriella

 

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